
L’acqua è fonte di vita, favorisce la contemplazione e influisce positivamente sullo stato d’animo, cancellando stress e pressioni causate dai ritmi frenetici della vita quotidiana.
Un laghetto in giardino rappresenta una piccola oasi privata, dove rilassarsi in tutta tranquillità e godersi lo spettacolo naturale che offre.
Uno specchio d’acqua racchiude, infatti, un immenso microcosmo biologico che può ospitare una grande varietà di animali e piante, dalle forme e dai colori più svariati.
Tradurre questo sogno in realtà non è difficile, ma bisogna avere ben chiaro il progetto che si vuole realizzare: uno specchio d’acqua di piccole dimensioni (semplice e realizzato con telo impermeabilizzante o con apposite vasche preformate) oppure un laghetto di alcune decine di metri cubi di volume d’acqua, realizzato in cemento e con arredo di rocce e piante, con adeguato impianto di depurazione/fitodepurazione.
Da questa scelta primaria dipende la definizione delle modalità e dei costi di progettazione, realizzazione e manutenzione.
Se in linea generale si può affermare che per costruire un laghetto ornamentale di piccole dimensioni non servono licenze o permessi – poiché gli interventi si riducono a pochi centimetri di profondità e 3-5 mq di superficie -, prima di procedere alla realizzazione di un laghetto, anche di modiche dimensioni, è necessario informarsi presso i competenti uffici del proprio Comune (di norma, lo Sportello Unico per l’Edilizia).
Nei regolamenti edilizi dei Comuni sono indicate le opere cosiddette “libere” (che possono essere attuate senza la presentazione allo Sportello unico di alcuna documentazione edilizia) e quelle attività che, invece, necessitano di concessione edilizia (ma escluderei tale situazione per la realizzazione di un laghetto) o di SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività che sostituisce, oggi, la Denuncia di inizio attività – DIA).
Si consideri, ad esempio, che la realizzazione di una piscina è generalmente soggetta alla presentazione di SCIA, mentre la realizzazione di vasche di raccolta delle acque meteoriche rientra nelle attività edilizie libere.
I regolamenti edilizi dei Comuni sono adottati in applicazione delle leggi regionali, le quali, a loro volta, sono emanate in coerenza con le disposizioni contenute nel Titolo V della Costituzione e in attuazione dei principi fondamentali desumibili dal decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia – Testo A). Queste regolano nel territorio regionale l’attività edilizia, intesa come ogni attività che produce una trasformazione del territorio, attraverso la modifica dello stato dei suoli o dei manufatti edilizi esistenti.
E’ quindi sicuramente opportuno fare anche riferimento alle leggi della Regione di appartenenza.
Si tenga presente che la realizzazione di un laghetto, specie se di dimensioni rilevanti, può comportare l’attività di movimentazione terra e le leggi regionali identificano tale attività come “rilevanti movimenti morfologici del suolo non a fini agricoli e comunque estranei all’attività edificatoria quali gli scavi, i livellamenti, i riporti di terreno, gli sbancamenti”.
Solitamente le leggi regionali rinviano al regolamento urbanistico ed edilizio del Comune la puntuale definizione delle caratteristiche dimensionali, qualitative e quantitative degli interventi al fine di stabilirne la rilevanza.
Altro aspetto da tenere in considerazione è l’impianto di depurazione alimentato con energia elettrica: ai fini della sicurezza degli impianti elettrici si ritiene che il progetto debba contenere la dichiarazione di conformità dell’impianto.
Vi sono, poi, particolari casi da valutare di volta in volta, quali:
- se si intende alimentare il laghetto mediante prelievo da un corso d’acqua demaniale, è necessario richiedere e ottenere apposita concessione di competenza dei servizi tecnici di bacino territoriali;
- se, invece, si vuole alimentare il laghetto mediante prelievo da pozzo, occorre presentare apposita comunicazione alla competente struttura regionale (verificare presso l’Amministrazione regionale del proprio territorio);
- qualora il laghetto si trovi in area sottoposta a vincolo idrogeologico o ambientale o paesaggistico, bisogna richiedere e ottenere l’apposita autorizzazione del Comune o della Comunità montana competente per territorio.